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Un antico e famoso motto popolare, che suonava così: "Se Salem o avesse o puorto, Napule bello sarria muorto" (che tradotto: "Se Salerno avesse il porto, Napoli bella sarebbe morta"), testimonia l'innato interesse popolare per quello che sarà definito un punto nevralgico dello sviluppo economico provinciale e la smisurata fiducia nelle sue potenzialità. Realizzare il porto non è stata impresa agevole in quanto fattore limitazionale allo sviluppo dell'infrastruttura fu il ciclico fenomeno dell'insabbiamento, dovuto alle caratteristiche geomorfologiche del litorale salernitano, che rendeva impraticabili i fondali interni al lungo molo. Questo lavoro è frutto di una appassionata ricerca sulle origini marinare della città di Salerno che diventò non solo capitale di un potente principato, ma anche e soprattutto, all'apice della sua ascesa politica, porto di rilevanza internazionale del Mediterraneo. Prefazione di Pietro Spirito e interventi di Stefano De Luca, Giuseppe Iannacone, Antonia Autuori e Agostino Gallozzi.